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Gettare una luce sulle dark factory

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È probabile che abbiate già sentito parlare delle dark factory: un concetto capace di evocare immagini surreali, come bracci robotici al lavoro in piena notte, macchine intelligenti in grado di pensare e di eliminare il bisogno di lavoratori umani e una superficie di produzione grande quanto un intero quartiere.
 
La realtà è molto diversa e, come già detto in passato, le fabbriche del futuro saranno piene di opportunità per tutti: creeranno posti di lavoro nuovi e migliori; permetteranno ai costruttori di utensili di affinare le proprie competenze specialistiche e di avere successo nella propria nicchia; daranno persino alle piccole fabbriche l’occasione di rimanere competitive per molti anni a venire. 
 
Sappiamo tutti quanto un operatore esperto di macchine sia fondamentale: le sue conoscenze sulla clientela, sulle strutture e geometrie utensile più complesse, sui processi di produzione e sul mercato non potranno mai essere sostituite dall’automazione; al massimo, ne trarranno vantaggio.
 
Di seguito vi raccontiamo la nostra verità sulle dark factory.
 
 
L’intelligenza delle dark factory

La dark factory, anche nota come la fabbrica a luci spente o la fabbrica intelligente, sfrutta le nuove tecnologie per operare senza l’intervento umano per lunghi periodi. L’automazione consente ai costruttori di utensili di far funzionare le macchine senza alcun presidio, giorno e notte, senza compromettere la qualità del risultato. Mentre in passato gli operatori avevano bisogno di supervisionare ogni macchina della linea di produzione, oggi le apparecchiature svolgono autonomamente attività di precisione con una quantità minima di scarti.
 
Ma gli esseri umani non hanno abbandonato del tutto queste fabbriche: hanno solo cambiato reparto. Le dark factory sono infatti piene di gente impegnata a trovare modi migliori e più intelligenti di lavorare. Invece di occuparsi delle attività ripetitive, i dipendenti possono dedicarsi a incarichi più gratificanti, analizzando i dati e interpretandoli come le macchine non sono ancora capaci di fare, per comprendere come migliorare sistemi e processi. Altri ancora guardano al di là dell'azienda, contribuendo a identificare vantaggi competitivi e nuove tecnologie in arrivo.
 
Le fabbriche non si stanno spegnendo; semplicemente, sono le competenze a cambiare. L’automazione ha reso superflua la capacità di usare determinate macchine così come il know-how sulla rettifica di utensili specifici (rimpiazzandolo con librerie di progetti), ma ha anche generato nuove opportunità per sviluppare le competenze dei lavoratori. Unendo le misurazioni di precisione di cui è capace una macchina alle competenze di problem-solving del personale, le fabbriche raggiungeranno nuovi livelli di eccellenza. 
 
 
Un vantaggio già sfruttato dai clienti di ANCA

Abbiamo avuto modo di vedere in prima persona quanto possa essere vantaggiosa una dark factory. Negli ultimi anni abbiamo collaborato con il costruttore di utensili svizzero Fraisa, un’azienda a conduzione familiare che offre una gamma completa di robusti utensili rotondi e un servizio completo che include logistica, personalizzazione degli utensili e riciclo. Abbiamo concepito una nuova applicazione con cui assicurare all'azienda una stabilità di rettifica e un livello di precisione mai visti prima. Il risultato è una macchina in grado di funzionare senza supervisione per 50 ore fornendo rubinetteria della massima qualità, con connettività completa al sistema ERP di Fraisa per assicurare un miglioramento continuo.
 
Con questa soluzione personalizzata per l’automazione, ANCA ha aiutato Fraisa a ridurre i costi di produzione addirittura del 50% senza intaccare il budget per il personale. Secondo Josef Maushart, amministratore delegato di Fraisa, “ora la forza lavoro è più coinvolta e competente e può concentrarsi sulle attività dal maggior valore aggiunto, invece di monitorare le macchine”.
 
Nell’ambito dei progetti a cui collaboriamo, sviluppiamo nuove tecnologie che migliorano la produzione sotto ogni aspetto. La rettifica senza presidio è più sicura e lascia meno spazio ai rischi e agli errori umani; Inoltre, lavora sulla base di progetti precisi, in modo che ogni prodotto venga realizzato esattamente come il primo. Grazie alle misurazioni e all’analisi continua dei dati, i siti di produzione possono ordinare i materiali nella quantità precisa di cui hanno bisogno e fornire ai clienti esattamente ciò che chiedono.

 
Iniziate subito a pianificare la vostra smart factory

La vostra fabbrica del futuro sfrutterà l’automazione per massimizzare il successo grazie a sistemi più efficienti, informazioni di maggiore qualità e un rapporto più saldo con i clienti. Può sembrare una prospettiva molto lontana, ma in realtà si può già iniziare a pianificare.
 
Su molte macchine si può eseguire il retrofit con software e accessori, mentre per “insegnare” loro nuovi disegni tecnici quasi istantaneamente si possono sfruttare librerie e progetti di utensili. Potreste iniziare a informarvi sulle opzioni a disposizione per i vostri macchinari e a pensare a come specializzarvi nella vostra nicchia. Non occorre continuare a insegnare alle persone come rettificare nuovi utensili; piuttosto, impiegate il loro tempo per comprendere davvero di che cosa hanno bisogno i clienti e per adeguare la produzione di conseguenza. 
 
Non c’è nulla di “oscuro” in una fabbrica intelligente: si tratta di sfruttare l'automazione a scopo di crescita. C’è ancora spazio per l’intervento umano quando si tratta di formulare nuove idee, implementare nuovi processi, rimanere al passo con le ultime tecnologie e curare il rapporto con i clienti.
 
Ci sarà sempre bisogno di bravi lavoratori, anche in una dark factory. Accanto ai bracci robotici e alle sessioni di produzione notturne, troveremo persone impegnate a pensare e ad agire per far decollare la produzione verso un nuovo, radioso futuro.
 
 

 

 
 

29 aprile 2021